Industria 4.0, le novità per il 2022
La L. 178/2020 ha riconosciuto un credito d’imposta nelle misure stabilite, in relazione alle diverse tipologie di beni agevolabili, a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, a decorrere dal 16.11.2020.
La legge di Bilancio 2022 ha prorogato e rimodulato la disciplina del credito d’imposta
- Per gli investimenti in beni materiali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello Industria 4.0, se effettuati nel 2022 il credito di imposta è riconosciuto nella misura del 40% del costo; se effettuati dal 2023 al 2025, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 20% del costo
- Per gli investimenti aventi ad oggetto beni immateriali (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni) connessi a investimenti in beni materiali “Industria 4.0”, la durata dell’agevolazione è prorogata al 2025 e, per gli anni successivi al 2022, è progressivamente ridotta l’entità dell’agevolazione (dal 20% del 2022 al 15% del 2023 e al 10% del 2024).
La proroga non interessa gli investimenti in beni strumentali “ordinari”, i cui meccanismi applicativi rimangono inalterati, con termine dell’agevolazione al 31.12.2022 (salvi gli acquisti “prenotati”, per i quali perdura fino al 30.06.2023).
Le principali caratteristiche dei crediti di imposta per gli investimenti in beni strumentali e le novità per il 2022
I beni agevolabili devono rispettare i seguenti requisiti:
- Strumentalità rispetto all’attività svolta
- Beni nuovi
- Destinati a strutture ubicate in Italia
Restano esclusi i beni quali autovetture, Fabbricati e costruzioni, Terreni.
Per gli acquisti fatti nel 2022 (o entro 30/06/2023 con acconto di almeno 20% entro 31/12/2022) l’entità del credito di imposta consiste in:
- Beni strumentali “4.0” 40% del costo sostenuto
- Beni immateriali “4.0” 20% del costo sostenuto
- Altri beni “generici” 6% del costo sostenuto
Caratteristiche e modalità di utilizzo del credito di imposta per gli investimenti in beni strumentali nel 2022
Il credito di imposta ottenuto dagli investimenti in beni strumentali “Industria 4.0” può essere utilizzato:
- In compensazione con il modello F24
- In 3 quote annuali (dalla data di interconnessione per i beni 4.0)
Il credito di imposta ottenuto dagli investimenti in beni strumentali “Industria 4.0” ha tra i suoi vantaggi che non è tassato ed è cumulabile con altre agevolazioni anche se con alcune eccezioni.
Quali sono i beni strumentali definiti “4.0”?
I beni strumentali oggetto di credito di imposta sono i beni individuati dall’articolo 1 commi 1056-1057 Legge 178/2020 – Allegato A annesso alla legge 232/2016, suddivisi in gruppi:
- GRUPPO 1: Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori o azionamenti
- GRUPPO 2: Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità
- GRUPPO 3: Dispositivi per l’integrazione uomo macchina e miglioramento ergonomia e sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0
E’ importante sottolineare che per accedere al credito di imposta, i beni appartenenti a tutti i gruppi devono avere il requisito dell’interconnessione. L’’utilizzo in modalità interconnessa del bene strumentale deve essere dimostrato in sede di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate quindi si consiglia di salvare / archiviare report che lo dimostrino.
Ulteriori prerogative per i beni appartenenti al Gruppo 1 riguardano caratteristiche tecnologiche obbligatorie specificate dalla norma.
Gli adempimenti richiesti per usufruire del Credito d’Imposta per gli investimenti in beni strumentali
Per poter usufruire del credito di imposta è necessario:
- Inviare una comunicazione al MISE, utilizzando lo specifico modello, per consentire allo stesso “di acquisire le informazioni necessarie per valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative”.
- Predisporre una perizia asseverata / attestato da cui risulti che i beni possiedono le caratteristiche tecniche previste e la relativa interconnessione al sistema aziendale. (Per i beni di costo unitario pari o inferiore a € 300.000, la perizia può essere sostituita da una dichiarazione resa dal legale rappresentante ex DPR n. 445/2000.
- Indicare nella dichiarazione dei redditi il credito di imposta
Inoltre, la fruizione del credito di imposta è condizionata al rispetto:
- della normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro
- degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori (durc regolare per tutta la durata dell’utilizzo del credito di imposta)